La blefaroplastica è l’intervento chirurgico più frequentemente richiesto, ma è anche l’intervento che crea la maggiore percentuale di insoddisfazione nei pazienti, soprattutto negli anni successivi!
Consiste nella riduzione della pelle in eccesso nella palpebra superiore effettuata mediante una incisione chirurgica a losanga, in molti casi viene ridotta la quantità di grasso orbitale perioculare. Nella palpebra inferiore l’intervento per lo più consiste nella riduzione delle “borse” mediante una incisione chirurgica a livello della rima palpebrale.
La motivazione principale dei pazienti è di “ringiovanire lo sguardo”, altra frequente motivazione è di “alleggerire uno sguardo appesantito” a causa della fastidiosa sensazione di eccessivo affaticamento.
Prima di decidere se sottoporsi a questo semplice ma controverso intervento è opportuno informarsi bene e ponderare alcune considerazioni:
a) i risultati effettivi vanno considerati nel medio termine, 5-6 anni successivamente all’intervento.
b) una incisione chirurgica lineare condotta in una zona così delicata come quella palpebrale determina immancabilmente delle conseguenze negli anni successivi.
c) esistono tecniche e metodiche alternative alla blefaroplastica chirurgica tradizionale da prendere in considerazione.
d) l’asportazione della pelle della palpebra superiore e del grasso perioculare è un procedimento irreversibile!
Nei pazienti in cui si effettua sia la blefaroplastica superiore che inferiore, gli occhi si modificano in modo diverso, non si ha una riduzione della grandezza, ma comunque si modifica la forma, permane il cedimento verso il basso del sopracciglio con aspetto più triste dello sguardo. Nel tempo la cicatrice della blefaroplastica inferiore può creare un cedimento della rima palpebrale inferiore, quasi un lieve ectropion , dovuto alla trazione della cicatrice sul delicato bordo della rima palpebrale inferiore. Anche per la blefaroplastica inferiore vale quanto detto per la superiore, il grasso spesso viene asportato dal chirurgo, oppure può atrofizzarsi per il trauma dell’incisione, in entrambi i casi la riduzione del tessuto adiposo riduce il trofismo dei tessuti. Quindi questi due fattori, la trazione della cicatrice sul bordo ciliare e l’appiattimento della zona sottostante dovuto alla riduzione del tessuto adiposo, rinforzano l’aspetto triste.
Con troppa leggerezza ci si sottopone a questo intervento, nella maggior parte dei casi, a distanza di qualche anno, lo sguardo invecchia e diventa più triste, la forma dell’occhio si riduce e modifica in modo definitivo.
Le tecniche alternative alla blefaroplastica chirurgica tradizionale sono molteplici ed efficaci.
Nella Chirurgia Cosmetica Morfodinamica si ha un approccio diverso, si considerano le cause che hanno creato un appesantimento della palpebra e si agisce su di esse.
Le cause possono essere varie, come ad esempio conformazione o modifiche anatomiche delle zone circostanti, riduzione elasticità della pelle, modifiche delle espressioni, etc.
Alla base di qualsiasi processo di invecchiamento ci sono processi di atrofia dei tessuti, l’obiettivo di un approccio naturale e fisiologico non può essere quello di asportare dei pezzi di pelle ma deve essere quello di tendere a ripristinare le forme dell’età giovanile e di stimolare la rigenerazione dei tessuti.
Solo dopo aver esaminato ed approfondito queste importanti considerazioni il paziente potrà dire di aver deciso consapevolmente se sottoporsi oppure no all’intervento di blefaroplastica.
In ogni caso è preferibile effettuarlo in età più avanzata e solo in pochi casi ben selezionati prima della terza età.
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