I segni dell’invecchiamento, quali rughe e cedimenti di tessuti, perdita di elasticità e consistenza della pelle, perdita dei volumi tipici della giovinezza, etc., possono avere un impatto negativo nelle sfere psicologiche e sociali delle persone per come ci si percepisce e per come siamo percepiti dagli altri.
La strategia per ringiovanire effettivamente il viso è unica:
rallentare, contrastare e invertire i processi di atrofia dei diversi tessuti del viso.
Questa è la vera sfida da affrontare nel futuro dell’estetica ed è il principio di base degli innovativi paradigmi della Chirurgia Cosmetica Morfodinamica.
Questo concetto ribalta l’approccio alle metodiche per ringiovanire, in futuro sarà più improbabile che una persona si sottoponga ad invasive metodiche chirurgiche, come i lifting facciali, senza aver prima seguito un percorso di ripristino e ringiovanimento dei tessuti facciali.
Abbiamo visto che l’invecchiamento del viso è soprattutto atrofia dei diversi strati, dalla pelle alle ossa, proprio per questo motivo il ringiovanimento deve interessare tutti i tessuti coinvolti, non limitarsi per esempio alla sola riduzione della cute, come nel caso del tradizionale lifting chirurgico.
Per essere efficaci nel percorso di ringiovanimento dobbiamo perseguire diversi obiettivi:
- Rimodellamento anatomico per ripristino dei volumi persi o deficitari, partendo dal piano osseo..
- Eliminare o ridurre dinamiche muscolari negative mediante la miomodulazione.
- Biostimolazione a diversi livelli.
- Rassodamento dei tessuti molli.
- Trazione e riposizionamento dei tessuti molli.
Le conoscenze riguardanti le cause dell’invecchiamento del viso sono profondamente cambiate rispetto a quando ci si limitava al ruolo della gravità e della lassità cutanea.
L’invecchiamento è un processo complesso, dinamico, che interessa tutti gli strati dell’anatomia facciale, per cui anche l’azione di prevenzione che è possibile attuare è adeguata ai nuovi e rivoluzionari paradigmi della chirurgia estetica.
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