Moltissimi problemi, sia nei bambini che negli adulti, sicuramente potrebbero essere evitati con la corretta respirazione nasale.
Molte persone pur avendo una respirazione nasale efficace, respirano comunque con la bocca, spesso in modo inconsapevole. Sia nei bambini che negli adulti la respirazione orale ha delle conseguenze che possono anche essere gravi.
Ma quali sono questi problemi?
Nei bambini sono frequenti:
- raffreddore,
- alitosi,
- bocca secca,
- otite,
- tonsillite,
- adenoidite,
- bronchiti e polmoniti (per inalazione dei batteri e virus presenti nel cavo orale),
- allergie,
- asma,
- intolleranze alimentari,
- otiti,
- russamento,
- disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento,
- indebolimento del sistema immunitario,
- reflusso gastrico,
- enuresi notturna (nicturia negli adulti). Inoltre, persistendo l’abitudine errata, viene rallentata la normale crescita corporea e compromessa la normale crescita facciale con:
- malocclusioni,
- disfunzioni temporo-mandibolari,
- affollamento dentale,
- gummy smile,
- ipoplasia mandibolare,
- allungamento del viso,
- occhiaie accentuate e scure,
- postura scorretta,
- fatica cronica,
- vizi posturali, etc.
Negli adulti, oltre ai molti dei problemi accennati, si possono aggiungere: - problemi cardiocircolatori, quali ipertensione e aritmia,
- apnea notturna,
- problemi neurologici e comunque malessere generale, sia per la ridotta ossigenazione che per la ridotta eliminazione di sostanze tossiche.
Nella respirazione orale si ha una gran dispersione di anidride carbonica (CO2) nell’aria espirata.
La concentrazione di CO2 nell’aria è dello 0,03%, la concentrazione di CO2 nel nostro organismo è il 6%: è evidente che è più facile il passaggio verso l’esterno del corpo di questo prezioso gas.
La maggior parte delle persone pensa che la CO2 sia un gas di scarto di cui bisogna liberarsi. In realtà ha importanti funzioni tra cui la principale è la regolazione della respirazione. Un basso livello di CO2 nel sangue (ipocapnia) aumenta la frequenza respiratoria, mentre un alto livello (ipercapnia) rallenta la frequenza respiratoria. Altra importante funzione della CO2 è quella di essere responsabile del rilascio dell’ossigeno dall’emoglobina ai tessuti (effetto Bohr). In caso di respirazione orale si abbassano i livelli di CO2, per cui le molecole di emoglobina, pur cariche di ossigeno, non possono rilasciarne, portando ad una condizione di ipossia.
La riduzione di livelli di CO2 induce anche ipersecrezione di muco e quindi ulteriore restringimento delle vie respiratorie.
La condizione di ipossia generalizzata stimola i reni a compensare la variazione del pH ematico, aumentando l’escrezione di bicarbonato (prodotto metabolico della CO2) e portando ad impoverimento di magnesio e calcio dell’organismo.
L’anidride carbonica ha anche una forte attività antibatterica: la crescita di stafilococchi in presenza di aria normale è 1.000 volte più alta rispetto ad ambiente saturo al 100% di CO2.
Nella respirazione orale aumenta il grado di disidratazione. Nella respirazione nasale la dispersione di acqua è ridotta del 42%.
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